? Di fronte alle sfide innescate dalla pandemia e dalle attuali crisi alimentari, sanitaria ed ambientale, assicurare una transizione digitale giusta, equa, inclusiva ed etica rappresenta una indiscussa priorità.
❗ La pandemia ha messo in evidenza le tante sfide che il mondo deve ancora fronteggiare: rendere il rapporto tra umanità e Terra più bilanciato ed efficiente, promuovere forme di prosperità diffusa e collettiva senza lasciare nessuno indietro, ripristinare il legame tra individui e comunità e tra comunità e territorio, favorire maggiore trasparenza e fiducia. Tutti aspetti in cui il digitale può rappresentare un incredibile strumento abilitante. La transizione digitale, di cui la pandemia ha accelerato la portata ed il potenziale, non è utopia, né il risultato casuale del processo di sviluppo della tecnologia, ma è un percorso cercato e voluto per i suoi innumerevoli benefici.
Un mondo digitale ha la capacità di offrire servizi e opportunità ai cittadini e specialmente a coloro che si trovano in aree interne o particolarmente lontane dai centri storici, può aumentare l’efficienza delle risorse e permette così di ridurre l’impatto dell’umanità sulla Terra, assicurando una maggiore trasparenza, decentralizzando le reti e ridando voce suoi cittadini e alle sue filiere.
Negli ultimi anni, le innovazioni nell’ambito del digitale hanno aperto la strada a diversi miglioramenti, a cominciare dal settore agricolo, dove il potenziale della tecnologia 4.0 mostra i suoi maggiori benefici non solo in termini economici e di massimizzazione delle risorse, ma anche relativi alla salute umana e generati da processi sostenibili, efficienti ed equilibrati . Allo stesso tempo, la pandemia ha messo in evidenza le sfide che si trovano sulla strada della transizione digitale, come quella di garantire un accesso universale agli strumenti digitali e ai dati – aspetti cruciali per evitare che il digitale diventi veicolo di diseguaglianze, piuttosto che di connessioni.
Secondo i dati dell’Istat, una famiglia su tre, in Italia, non possiede un computer o un tablet. La mancanza di infrastrutture adeguate ad accogliere le nuove soluzioni digitali e gli alti tassi di analfabetismo digitale sono problemi reali che si frappongono al passaggio ad una società digital. Nel nostro paese, infatti, il 25% degli italiani non usa abitualmente internet, percentuale che raddoppia a livello globale, considerato che quasi la metà della popolazione mondiale si trova ancora offline. Tutti questi aspetti si sommano poi alle questioni etiche relative all’avanzamento dell’ intelligenza artificiale e alla robotizzazione, che alterano inevitabilmente il mercato del lavoro globale.
?? Assicurare una transizione digitale democratica, inclusiva e sostenibile è parte integrante della politica dell’Unione Europea. Nel 2019, la nuova Commissione Europea di Ursula von der Leyen ha infatti inserito nella lista delle sue sei priorità la transizione digitale. L’Unione Europea guarda al mondo del digitale mantenendo alta l’attenzione verso gli interessi dei cittadini, dando supporto concreto alle imprese e promuovendo, anche grazie all’ausilio delle tecnologie digitali, una reale protezione ambientale necessaria per assicurare la neutralità climatica dell’Europa entro il 2050. Regolazione e tutela dei dati digitali, intelligenza artificiale, identità digitale e politiche di mercato sono alcuni dei temi su cui l’Unione ha lavorato negli ultimi anni per favorire il passaggio ad una società digitale e sostenibile durante il cosiddetto “decennio digitale”. Il 19 marzo del 2021, in occasione della giornata europea del digitale, i paesi membri dell’Unione hanno firmato una dichiarazione di impegno comune per accelerare la transizione tramite una serie di iniziative che riprendono gli obiettivi fissati dalla Commissione. Tra le varie iniziative promosse vi sono, per esempio, l’impegno a sviluppare un modello digitale della Terra, denominato “Twin Earth” in grado di prevedere i possibili futuri scenari del nostro pianeta, unitamente alla progettazione e produzione di prodotti eco-friendly.
Tuttavia, la transizione digitale non deve essere vicina solo all’ambiente ma anche ai cittadini. È in questa ottica che annualmente vengono realizzati eventi a favore dell’alfabetizzazione digitale, come l’All Digital Week, evento globale che ha l’obiettivo di evidenziare le innumerevoli possibilità che il mondo del digitale può offrire per i cittadini e le cittadine europee. Di fatto, l’Innovazione oggi si compone di una parte digitale sempre più essenziale, come dimostrano i molteplici progetti promossi dall’Istituto Europeo per l’Innovazione e la tecnologia (EIT), tra cui, ad esempio, il progetto DigiFresh, che utilizza tecnologie avanzate per monitorare lo stato di conservazione degli alimenti al fine di migliorare la qualità dei prodotti, ridurre le perdite economiche e lo spreco alimentare e aumentare la soddisfazione dei consumatori
Anche in termini di Agricoltura 4.0, l’Unione Europea preme ed investe sull’applicazione della tecnologia digitale per modernizzare le infrastrutture mantenendo un dialogo costante con gli agricoltori ed implementare nuove legislazioni e nuovi criteri in supporto all’Industria (e all’Agricoltura) 4.0.
? Il Future Food Institute accompagna l’Unione Europea in questo complesso percorso di transizione digitale da anni, promuovendo e investendo in modalità di formazione ibride (online-offline) attraverso i nostri Boot Camps e hackathon, in cui le soluzioni digitali sono al servizio di problemi ambientali reali.
Per il Future Food, infatti, il digitale è un mezzo che si regge e giustifica tramite la cultura e le persone. Il Paideia Campus di Pollica è l’esempio vivente del connubio tra la dimensione digitale e quella umana. Sfruttando le proprietà e i valori della Dieta Mediterranea, il progetto “Pollica 2050 – Mediterranean Living”, sviluppato in collaborazione con il Comune di Pollica, punta a creare un modello di Rigenerazione Ecologica Integrale che sappia sfruttare le risorse dormienti. Nel raggiungimento di questo obiettivo, accelerare la transizione digitale non rappresenta più solo la leva necessaria a realizzare un vero Green Deal, ma anche lo strumento adatto ad incentivare una transizione culturale in grado di potenziare la comunità, massimizzare le potenzialità di settori innovativi come la medicina digitale e assicurare trasparenza e sicurezza. Mettere il digitale a servizio delle persone significa eliminare le frizioni logistiche e burocratiche e fornire servizi che rispondano ai reali bisogni dei cittadini. Nella situazione di crisi in cui ci troviamo, questo comporta anche attivarsi nell’ambito della diplomazia e della cooperazione internazionale. La progettazione del nuovo Laboratorio di Pace che verrà sviluppato nel campus di Pollica in collaborazione con Dot Academy ha lo scopo di fornire corsi di formazione digitale per i giovani e le donne in fuga dalla guerra in Ucraina per favorire la loro integrazione nel mondo del lavoro locale e all’interno della comunità.
La cultura è un altro elemento complementare alla transizione digitale. Ne è prova tangibile il museo digitale della Dieta Mediterranea che, grazie al prezioso contributo del MedEatResearch, raccoglie in forma digitale storie e memorie del territorio legate ai valori e al concetto della Dieta Mediterranea. Future Food Institute è anche una delle prime realtà a tradurre il potenziale del digitale nella rigenerazione dei territori, come dimostra l’organizzazione della Pollica Digital Week (realizzata tra il 25 -31 marzo 2022), che si inserisce nel contesto dell’All Digital Week europea e racchiude una serie di eventi di formativi relativi all’innovazione digitale e al suo ruolo nella ripresa culturale, economica e sociale del territorio.
Al momento, l’Italia presenta ancora ampi margini di miglioramento per quanto riguarda l’allineamento alle strategie europee per lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie 4.0 nel settore agricolo. In questo senso, la partnership con il programma EIT Test Farms, che collega startup europee alle reti di agricoltori locali, è fondamentale per incoraggiare processi innovativi. Attraverso un percorso di mediazione e prototipazione in campo, l’obiettivo è quello di creare un terreno fertile per lo sviluppo di tecnologie che possano rendere il panorama agricolo italiano al passo con le sfide che la transizione ecologica e digitale pongono.
In quanto protagonista del cambiamento europeo, il digitale sarà tema trasversale degli eventi dell’AgriFood Week, ma anche specifica verticale, come nel panel “Bridging the Digital Divide in Agriculture”.
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