L’estate dei paesi mediterranei, di solito, è un susseguirsi frenetico di palinsesti che intrattengono, nutrono, divertono e lasciano passeggiare tra i colori delle pietre piene di luce e le mille sfumature di blu.
Non a Pollica, icona del vivere mediterraneo e centro nevralgico di sperimentazioni ecologiche prese come esempio persino in Giappone o a Palazzo di Vetro, all’ONU di New York, non è un luogo di mare qualsiasi. E’ anche un luogo dell’anima, è un pezzo di storia, dentro la quale si legge un futuro straordinariamente potente e innovativo. Non è una destinazione che fa da sfondo alle vacanze o una cornice che ospita la nostra storia. No. Pollica è la nostra storia. Pollica parla ai bambini della scuola eleatica di Parmenide; alle startup agritech, agli agricoltori rigenerativi; ai custodi della conoscenza, agli attivisti ambientali di ecologia integrale; agli insegnanti di modelli educativi transdisciplinari; agli imprenditori di sostenibilità e a tutti di come l’esperienza di apprendimento al cambiamento, la riguarda e ci riguarda. E poi mischia tutte le carte, finché non è abbastanza chiara l’energia dirompente di questo posto, che cambia tutto per non cambiare niente. Un processo così raro che è diventato patrimonio dell’umanità UNESCO, nella sua iconica dieta mediterranea che è uno stile di vita, appunto, mediterraneo.
Con questo spirito, il palinsesto della “stagione” di Pollica è un racconto collettivo che dà voce a tutte le storie che compongono questo territorio vivo e protagonista, come chi lo vive.
Si comincia con le attività del 7, 8 e 9 Luglio, e la Festa del Mediterraneo fortemente voluta dal Sindaco Stefano Pisani: Pollica celebra la Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo, istituita l’8 luglio 2014, con una maratona di eventi all’insegna del “Vivere Mediterraneo”, tra Marina di Acciaroli con il Villaggio di Campagna Amica e gli agricoltori, pescatori, cuochi contadini di Coldiretti. Si parte cioè dalle voci più importanti, che compongono questo processo mediterraneo di sostenibilità e futuro.
E ancora si prosegue con l’arte e l’inaugurazione di Porto d’Arte Contemporanea; con Oscar Green ed i Giovani di Coldiretti; con la musica come linguaggio del Mediterraneo di Roberto Colella, Franco Arminio e Livio e Manfredi e Compagnia Daltrocanto; con Feuromed – il Festival e la Summer School delle diplomazie per il futuro del Mediterraneo; con il Convivio dei Patrimoni Italiani per la Bassa Romagna, che comprende una raccolta fondi per ripristinare giardini e orti dei Comuni colpiti dall’alluvione.
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