Una design challenge versione “junior” per la progettazione della ludoteca del borgo, organizzata da Future Food Institute ed il Comune di Pollica con la collaborazione della Pro Loco, presso il Paideia Campus Living Lab.
Durante il weekend del 23 e 24 aprile – immediatamente successivo alla Giornata della Terra – si è svolta a Pollica la Design Challenge dedicata ai bambini, per recuperare e dare nuova vita alla ludoteca, ora in attesa di essere allestita, e metterla a disposizione della comunità, creando valore per una realtà che vuole immaginare un futuro più inclusivo e sostenibile in modo da piantare i semi della fiducia e della resilienza nelle nuove generazioni.
L’evento si è tenuto presso il Paideia Campus Living Lab, laboratorio vivente incluso nel più ampio network di Cities2030. Sono state coinvolte le istituzioni locali, e i bambini sono stati chiamati a prendere parte in prima persona alla co-progettazione del servizio per loro pensato, tramite una design challenge stimolante ed innovativa.
L’iniziativa è nata con l’obiettivo di ridisegnare i meccanismi decisionali che a livello locale rischiano di soffocare la voce della comunità, impedendole così di esprimere le proprie reali necessità. Abilitare la popolazione inserendola all’interno di processi deliberativi è il primo passo per uno sviluppo locale efficiente e sostenibile.
La ludoteca progettata dai bambini, per i bambini
Sono stati 30 i bambini e le bambine che hanno risposto alla chiamata del Future Food Institute: giovani scienziati, artisti, creativi, inventori, innovatori e climate shapers, uniti per mettere in campo le idee più belle sviluppate attraverso schemi di pensiero flessibili e ricchi di immaginazione. Diventa allora fondamentale coinvolgerli quando si parla di futuro, specialmente se si tratta di progetti a loro orientati.
Con il supporto e la guida di facilitatori e professionisti, i giovani protagonisti di questo hackathon sono stati invitati ad esprimere le loro iniziali considerazioni sulla ludoteca, prima di effettuare direttamente un sopralluogo nello spazio messo a disposizione dal Comune di Pollica per la realizzazione del progetto.
In seguito sono tornati alla sede di lavoro, il Castello dei Principi Capano, per essere divisi in gruppi ed iniziare a lavorare sulla design challenge passando attraverso momenti di divergenza e convergenza, allenando i valori della collaborazione e del pensiero inclusivo fino a raggiungere un risultato finale nella mattinata di domenica.
Il processo di co-progettazione con la comunità
La partecipazione della comunità durante i momenti di progettazione di nuovi servizi è fondamentale non solo per ottenere idee migliori e soluzioni, ma anche e soprattutto per favorire occasioni di aggregazione, confronto e dibattito che vadano a sviluppare una mentalità propositiva, che guarda al futuro con speranza e che è capace di irrobustire le radici che legano la popolazione al suo territorio.
Per usare le parole del sindaco Stefano Pisani, che ha partecipato all’attività: “C’è stato un tempo in cui a Pollica è stato difficile ritornare a vedere nitidamente il futuro […] Da oggi, abbiamo una strada diversa da percorrere. Il futuro lo costruiamo insieme, a cominciare dai più piccoli che avranno il loro spazio – Pollicalandia “the Heart of Fun” con l’anima che in questo week end, hanno scelto di dargli”.
I temi toccati e i progetti esito della design challenge
La progettazione della ludoteca non si è limitata ad immaginare uno spazio per giocare e fine a se stesso, ma è stata propedeutica ad una riscoperta dei valori identitari del territorio: ecologia, convivio, biodiversità, socialità e Dieta Mediterranea sono state tutte questioni prese in considerazione per un risultato ottimale. I bambini hanno imparato a riflettere su questi argomenti con una visione d’insieme, nel pieno rispetto dei principi su cui il progetto Pollica 2050 è stato fondato.
Verso il termine dell’attività, i gruppi di lavoro sono stati rimescolati secondo diversi ambiti e su base volontaria delle passioni e preferenze dei partecipanti: dallo sport al digitale, passando per l’ecologia, la creatività e la socialità, ogni gruppo ha dato il suo contributo per un risultato che fosse in grado di esprimere l’identità locale a tutto tondo e che fungesse da compromesso per le tantissime proposte avanzate.
La stessa Presidente del Future Food Institute, Sara Roversi, si è mostrata soddisfatta per l’esito dell’hackathon: “Abbiamo progettato non una semplice “ludoteca”, o un tremendo “baby parking”, ma una casa di comunità capace di esprimere la sua identità, capace di preservare i valori del territorio, allenare la coscienza ecologica dei più piccoli, stimolare la creatività ed integrare il digitale in modo “smart” perché possa diventare davvero uno strumento efficace per migliorare le nostre vite e non un motivo di alienazione”.