Potere al suolo!
La rigenerazione ecologica integrale parte dalla tutela dall’ecosistema “terra”.
Uno dei più grandi insegnamenti che questi anni così difficili fatti di sfide da risolvere, lotte contro il tempo e nuovi modelli da ricreare è la presa di coscienza che nessun problema – così come nessun cambiamento – viene mai da solo.
Nella rete della vita in cui tutto è così inscindibilmente connesso, la rotta verso un cambiamento radicale richiama con sè il bisogno di ricucire le distanze tra dimensioni diverse, generazioni diverse, protagonisti diversi, ma anche l’abilità di saper analizzare il contesto nei diversi livelli di profondità, da quelli più evidenti a quelli più sottili e nascosti.
In questo, il suolo che ogni giorno calpestiamo, sfruttiamo, e diamo per scontato, rappresenta il risultato più eclatante di quanto danno possiamo fare limitando il nostro sguardo alla dimensione più grossolana, dimenticando di metterla in relazione con l’intangibile o il nascosto.
Vediamo chiaramente i profondi segni lasciati dalla desertificazione ad ogni latitudine e longitudine, dall’Africa all’Oceania, incluso il nostro paese, colpito per quasi il 30% del suo territorio. Eppure ancora troppe volte ci si dimentica che tale fenomeno altro non è che una delle più gravi forme di deterioramento e degrado di suolo, che non necessariamente si traduce in evidente desertizzazione, ma più invisibile fragilità dell’intero ecosistema, nel suo tessuto idrologico, morfologico, vegetale e animale.
[…]“Il suolo è il grande connettore delle vite, la fonte e la destinazione di tutto. È il guaritore, il restauratore e il resuscitatore, grazie al quale la malattia si trasforma in salute, l’età in giovinezza, la morte in vita”. – Wendell Berry
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