In un mondo V.U.C.A. (acronimo utilizzato per descrivere un periodo connotato da volatilità, incertezza, complessità e ambiguità) come quello attuale, emerge chiaramente il bisogno di ridisegnare gli strumenti formativi per rispondere alle peculiarità del contesto attuale e abilitare i ragazzi a comprendere, prima ancora che tradurre, le diverse interconnessioni per diventare pronti protagonisti del cambiamento. Alfabetizzare oggi non significa più insegnare solo a leggere a scrivere, ma allenarci tutti a pensare in modo sistemico avendo a cuore la salute dell’intero ecosistema. L’apprendimento oggi non può più essere concepito solo in quello contenuto nei libri, volto a stimolare passivamente memoria e mente, ma deve diventare (inter)attivo, deve arrivare al cure, deve sorprendere, e deve essere capace di stimolare la creatività per abilitare l’innata dote dell’impermanenza, e la flessibilità che contraddistingue le giovani menti.
Un cambiamento che non può prescindere da un inevitabile ritorno al contatto con la terra e alla natura, prima vera insegnante di vita, ad una riscoperta delle nostre radici, quelle storiche, culturali, paesaggistiche che denotano il profondo patrimonio materiale e immateriale che abbiamo ereditato e che deve essere valorizzato e protetto con tutti i mezzi disponibili, incluso il digitale che contraddistingue questa nostra società 5.0, che supera i confini dell’industrializzazione e riposiziona anche la tecnologia al servizio dell’intera umanità.
Così, le aule di apprendimento possono estendere le loro pareti, per arrivare ad abbracciare parchi archeologici e musei, pinete e foreste, aree marine e conoscenze ecologiche tradizionali, artigianalità e saperi prima che vengano dimenticati. I borghi italiani, scrigni di biodiversità e luoghi di accesso privilegiato al patrimonio naturale ed ecologico, possono così trasformarsi da luoghi marginali e sempre più abbandonati in luoghi di apprendimento, (ri)scoperta, esperienza, innovazione.
E’ proprio partendo da queste esigenze che abbiamo inaugurato a Pollica, simbolo dei valori mediterranei più autentici, una Digital Academy al Paideia Campus: dove la “formazione umana” apre le porte alla cultura digitale con il “creative learning” ed il “tinkering” come di una forma di apprendimento informale in cui si impara facendo.
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