Nazioni Unite per il “vivere mediterraneo”

Ragione e Sentimento della Dieta Mediterranea all’ONU.

Hermann Hesse nelle “Lettere ai Contemporanei” scrive che “chi non si adatta al mondo è sempre vicino a trovare se stesso. Chi si adatta al mondo non si trova mai, ma può diventare consigliere nazionale”.

Seduta al tavolo della stanza dell’ONU, circondata da rappresentanti istituzionali di altissimo profilo, da Ambasciatori delle Rappresentanze Permanenti dei Paesi delle Comunità Emblematiche alle Nazioni Unite, dai rappresentanti di FAO, UNESCO ed in compagnia del Sindaco del Comune di Pollica alla guida di questa Missione, io pensavo a questa frase.

Ho scelto di non adattarmi al mondo. Ho scelto di conoscerlo, scoprirlo, gustarlo, viverlo appieno attraverso le mie mille missioni internazionali dai palazzi del potere alle esplorazioni, sporcandomi e bagnandomi le mani, nei campi o ancora sulle barche dei pescatori islandesi o cilentani, nei laboratori sperimentali e negli incubatori e ascoltando innovatori, scienziati, imprenditori, attivisti, filantropi, investitori di tutto il mondo, e ancora nelle aule delle scuole del Bronx e in quelle della mia città, dei miei figli, e ancora attraverso la storie degli oltre mille Climate Shapers formati con la FAO. 

Ho scelto di non adattarmi per essere costantemente in grado di intercettare il buono in quella tensione costante tra “il mondo che vorrei” e le sfide planetarie che ci troviamo a dover affrontare. Ho scelto di non adattarmi per essere vicina ai valori che mi hanno imposto di costituire un ecosistema che possa contribuire al cambiamento oggi necessario e che somigli al mondo che vorrei.

E’ da questi valori ed è da questo spirito che è partito un viaggio che mi ha portata a quel tavolo, dove il centro del dialogo, dell’impegno concreto e delle modalità condivise di agire per il Pianeta è stato la Dieta Mediterranea, e cioè il tema che più di ogni altro lega quei valori, alle progettualità per soddisfare un fabbisogno dell’intera umanità: nutrire in modo sano e salubre l’umanità e farlo in modo sano e salubre per il Pianeta.

Questo tema è stato affrontato proprio mentre stavano per chiudersi le negoziazioni della COP27 in Egitto, dove pure ho visto e vissuto l’atmosfera concitata dell’emergenza climatica e delle contraddizioni di un’umanità variegata che cerca di affrontarla attraverso manovre del tutto insufficienti. Questo tema è stato affrontato, mentre la Farnesina celebrava per la settima volta la rassegna promozionale internazionale “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo” e sceglieva di farlo dando priorità proprio ai temi della sostenibilità e dell’innovazione su cui è centrato il mio Istituto. Ed infine, questo tema è stato affrontato mentre nel Mondo si rimettono in discussione i pilastri della convivenza civile, a partire dai diritti umani, con un campionato in Qatar oscurantista, con le donne che continuano a morire in Iran e Afganistan per voler esprimersi o semplicemente entrare all’Università, con un genocidio alle porte dell’Europa che continua a mietere vittime e minare le basi della democrazia. Tutto questo appartiene alla Dieta Mediterranea, che si colloca come stile di vita e modello di unione di popoli nella diversità e di rispetto dei diritti, della salute, dell’equilibrio tra uomini e tra uomini e natura.

Anche il Comune di Pollica decisamente non si adatta al mondo. E infatti l’evento all’ONU lo abbiamo organizzato insieme. Ed è così iconico che si tratti di un Comune di 2000 abitanti ed una storia ancestrale di umanità che ha percorso la Scuola Eleatica di Parmenide, Melisso e Zenone, attraversando il lungo Medioevo e la nascita della Scuola Medica Salernitana, fino ad arrivare alla sistematizzazione della scienza sulla Dieta Mediterranea con Ancel e Margaret Keys, vivendo un presente di guida e coordinamento del Network delle Comunità Emblematiche UNESCO della Dieta Mediterranea e guardando sempre al futuro con il modello Pollica 2050 fondato su ecologia integrale e sviluppo sostenibile.  E’ iconico perché ribalta i paradigmi tradizionali dei modelli politici dove la centralità decide e la periferia recepisce. E invece un Comune del Sud Italia di 2000 abitanti è diventato un punto di riferimento che semplicemente crea, collabora, apre i confini, condivide, e sperimenta il futuro, fino ad arrivare all’ONU a New York per raccontare la sua visione così vicina ai valori che ci guidano in questo viaggio alla scoperta delle opportunità e delle soluzioni per uscire dalla tempesta perfetta della crisi climatica, ambientale, economica, energetica, politica, culturale, sociale.

“Mediterranean Diet – Lifestyle for a Sustainable Future – A cultural asset, a strategic tool, sustainable development”: è questo il titolo della conferenza che la Missione Italia guidata dal Future Food Institute e dal Comune di Pollica all’ONU il 18 Novembre 2022, un paio di giorni dopo il compleanno della Dieta Mediterranea come patrimonio dell’umanità. 

Ad accogliere la delegazione italiana, è stato l’Ambasciatore italiano all’ONU, S.E. Maurizio Massari, rappresentante permanente alle Nazioni Unite, che ha confermato come la “Dieta Mediterranea è un esempio tangibile di una forza trainante per lo sviluppo sostenibile ed un modello di eccellenza per garantire sistemi alimentari sostenibili toccando le varie dimensioni sociale, economica e ambientale”.

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