Cucina Italiana: un viaggio tra identità, memoria, convivialità, innovazione e sostenibilità

Mangiare è un atto politico e “d’amore”: cronache dalla Settimana della Cucina Italiana della Farnesina.

Si è appena conclusa la settima edizione della “Settimana della Cucina Italiana”, la rassegna della Farnesina nata a valle di Expo 2015 Milano per valorizzare all’estero le eccellenze enogastronomiche italiane, attraverso la rete di Ambasciate, Consolati, Istituti di cultura e uffici ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Quest’anno, il Sistema Italia ha espresso il proprio patrimonio agroalimentare in più di 1000 iniziative in oltre 100 Paesi, coinvolgendo tutti gli stakeholder della filiera, dagli chef, agli agricoltori, agli esperti, scienziati, startup, giornalisti, policy makers, giovani, distributori, trasformatori e produttori. 

Future Food Institute, come ogni anno, ha supportato questo viaggio promozionale, valorizzando il tema della rassegna, ossia “Convivialità, sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la tutela del pianeta” e facendolo in linea con i valori che guidano il nostro ecosistema e che coincidono con lo spirito di tale iniziativa ministeriale. 

La cucina italiana è infatti, come direbbe Jean Brunhes, il geografo francese che ha scritto “La géographie humaine”, “incorporare un territorio”, con tutta la sua cultura, memoria in accezione proustiana, ecosistema, biodiversità, storia, diplomazia, ritualità, identità, risorse naturali e l’attenzione a preservarle, soprattutto nella crisi climatica in corso, è maestria, è tramandare tradizioni, è sperimentare innovazioni, è salute, è preoccuparsi di quel che si mangia e nel contempo chi abbiamo di fronte quando mangiamo, come direbbe Epicuro. L’Italia nel piatto è tutto questo e Future Food Institute è partito da tutte queste dimensioni per mettere in valigia i principi della cucina italiana e partire per:

  1. Kazakhstan (Astana), dove dal 12 al 15 Novembre abbiamo supportato l’Ambasciata Italiana guidata da S.E. Marco Alberti; 
  2. Germania (Berlino), dove dal 15 al 16 Novembre abbiamo supportato l’Ambasciata Italiana guidata da S.E. Armando Varricchio; 
  3. Stati Uniti (New York), dove dal 16 al 18 Novembre abbiamo supportato il Consolato Generale d’Italia guidato dal Min. Plen. Fabrizio Di Michele;
  4. Giappone (Tokyo), dove il 17  Novembre abbiamo realizzato un evento patrocinato dall’Ambasciata italiana guidata da S.E. Gianluigi Benedetti;
  5. Nazioni Unite HQ (New York), dove il 18  Novembre, con il Comune di Pollica, abbiamo realizzato un evento promosso dalla Rappresentanza Permanente italiana guidata da S.E. Maurizio Massari.
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A New York, con la nostra Rappresentanza Permanente, nel quartier generale delle Nazioni Unite, abbiamo celebrato la Cucina Italiana come potente veicolo capace di diffondere la Dieta Mediterranea nel Mondo. Un momento di enorme valore che ha chiuso l’anno di presidenza Italiana del Network delle Comunità Emblematiche UNESCO della Dieta Mediterranea presieduto da Stefano Pisani, Sindaco del Comune di Pollica. “La conferenza organizzata all’’Onu è stata fondamentale per mettere in luce la ricchezza offerta dal Patrimonio Immateriale “Dieta Mediterranea” come vero framework culturale di sviluppo che racchiude in sé tutti i valori e le priorità dettate dall’Agenda 2030. Un modello radicato nella storia, la nostra storia, ma estremamente proiettato verso il futuro. L’approccio ecologico integrale che caratterizza lo Stile di Vita Mediterraneo si manifesta in modo concreto in politiche di rigenerazione e sviluppo sostenibile che mirano alla salute delle comunità locali e alla tutela delle risorse e dei territori. E’ il punto di partenza per generare nuove connessioni verso uno sviluppo sempre più sostenibile, per rafforzare alleanze strategiche e potenziarne la diffusione sul piano nazionale e internazionale.”

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